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Parliamo di IBS con Diego Palazzini – Nutrizionista

Buongiorno ed innanzitutto grazie per la sua disponibilità a questa intervista.

Le chiedo gentilmente se può condividere con noi alcune sue esperienze.

  1. Innanzitutto la invito a presentarci la sua professione e la sua specializzazione

Sono un nutrizionista con formazione specifica in  nutrizione clinica, ossia percorso specialistico incentrato esclusivamente sulla nutrizione fisiologica e fisiopatologica, ed a questo dedico il mio tempo. L’internato in diabetologia e gli anni di lavoro in medicina interna mi hanno dato modo di perfezionarmi per aiutare le persone a star meglio con una visione globale.

  1. Riscontra spesso pazienti che soffrono di IBS? In caso positivo sono già stati dichiarati tali dal gastroenterologo o lo scopre lei sulla base dei sintomi che riportano?

L’IBS è sempre più diffusa, ma spesso non diagnosticata per mancanza di incontro tra le figure preposte ed il paziente. Nei casi di assenza di diagnosi viene sempre inviato il paziente allo specialista per un inquadramento preciso, così da poi predisporre una terapia nutrizionale adeguata alla eventuale diagnosi.

  1. Quali sono le problematiche che maggiormente le riportano pazienti che soffrono di colon irritabile?

Il dolore postprandiale ed il senso di pienezza/gonfiore costante sono certamente le problematiche maggiormente riportate da tutti, ma una buona percentuale di pazienti riporta l’irregolarità di alvo come l’elemento socio-limitante.

  1. Le capita di avere pazienti celiaci che riportano anche sintomatologia IBS nonostante seguano una dieta senza glutine? Sulla base della sua esperienza quali sono gli alimenti che continuerebbero a dare loro fastidio?

Ci sono pazienti celiaci che riportano anche sintomatologia IBS quando assumono quasi esclusivamente cibi pronti. Le componenti usate per rendere appetibili i cibi senza glutine possono interferire con la funzionalità intestinale.

  1. Quali sono le carenze nutrizionali che maggiormente riscontra in pazienti che soffrono di colon irritabile?

Ferro e vitamine del gruppo B sono le carenze maggiormente presenti nei pazienti che afferiscono nel mio studio, ma talvolta si registrano anche ridotti valori di vitamina D.

  1. Per quel che concerne il microbiota ed i probiotici, cosa ne pensa?

Il microbiota intestinale merita molta attenzione perchè, come riportato in molti studi, nell’IBS riporta alterazioni. La terapia a riguardo è molto personale visto anche il difficile bilanciamento dei probiotici.

  1. Secondo lei una dieta bilanciata e studiata appositamente per coloro che soffrono di IBS, come potrebbe essere quella low FODMAP, potrebbe aiutare?

Una dieta low fodmap è certamente un buon punto di partenza per ridurre la sintomatologia e migliorare la qualità di vita, necessario tarare la restrizione in base al paziente per non creare stati di malnutrizione.

  1. L’attività fisica quanto è importante per coloro che soffrono di colon irritabile ?

Fare attività fisica migliora la funzionalità digestiva riducendo l’infiammazione e facilitando la peristalsi, importante è non eccedere e non praticare attività ad alte intensità, se non dopo una attenta programmazione. L’attività di resistenza può comportare stati di stress gastrointestinale che possono rendere le “normali” sintomatologie IBS più marcate.

  1. Le linee guida riportano che bisogna assumere 2 litri di acqua al giorno: per coloro che soffrono di colon irritabile, vale la stessa regola? Riscontra che spesso questi pazienti hanno il difetto di bere poco? 

L’idratazione è importante, opportuno valutare il tipo ed il dosaggio di acqua in base alla singola situazione. Possono essere benefiche acque con effetto sfiammante, oltre ad acque comuni. 

  1. In questo periodo post pandemia, che ha minato l’aspetto psicologico delle persone, quali consigli si sentirebbe di dare alle persone che soffrono di IBS?

Il consiglio è quello di rivolgersi ad un gruppo di specialisti e confrontarsi sulle fonti di stress con persone formate in psicologia, così da ridurre gli elementi proinfiammatori.

La ringrazio a nome di ACINI della sua preziosa collaborazione e disponibilità.

Il vicepresidente ACINI, Serena Pironi

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